L’epopea di undici disabili confinati a Locca di Concei

Il Coordinamento dell’Alto Garda di Agire per il Trentino è stato interessato del problema riguardante undici ragazzi con disabilità, alloggiati in una casa Itea a Locca di Concei (Val di Ledro), che ogni giorno devono scendere ad Arco per seguire i laboratori all’Anffas. Tale soluzione di alloggio, che era stata loro prospettata come temporanea, dura ormai da 12 anni, nonostante mozioni e interrogazioni di partiti di minoranza, interessamenti di associazioni, articoli di giornale, denunce e proteste, la situazione rimane invariata.

Sembra impossibile che una tale profusione di impegno, e belle parole anche da parte delle Istituzioni (assessore alla sanità della Provincia, Luca Zeni, vicesindaco di Arco, Stefano Bresciani, assessore al servizio socio assistenziale della Comunità di Valle, Patrizia Angeli…) e di associazioni (come Fondazione Comunità di Arco), non abbia prodotto alcun risultato.

In particolare lascia l’amaro in bocca comprendere che se non si riesce a trovare una soluzione abitativa a undici ragazzi sfortunati (ma si riesce a sistemare decine e centinaia di “profughi”) probabilmente il problema deriva dalla bassa reddittività in termini di visibilità che ne deriverebbe a Istituzioni e Associazioni. La Comunità alloggio di Locca di Concei, nonostante la valenza professionale di chi vi opera, oltre alla limitatezza strutturale, è decisamente decentrata e obbliga spesso questi anziani genitori a una moltitudine di chilometri annui non sostenibili, non tanto per i costi, quanto per la tenuta fisica degli stessi.

A che servono sindaci, assessori, comunità di valle, associazioni varie (spesso sovvenzionate con denaro pubblico) se poi in 12 anni non riescono a trovare una casa più vicina al centro per questi ragazzi (sistemando dei disabili in una palazzina di 4 piani!? E cosa dovremmo pensare quando poi queste stesse Istituzioni si impegnano e si vantano di aver sistemato centinaia di profughi?Purtroppo le priorità di questa politica e questi politici sembrano evidenti.

Ci dispiace e ci scusiamo, a nome della politica, con questi ragazzi e i loro genitori che hanno dovuto sopportare questa situazione per tutti questi anni, coi costi e sacrifici che ne sono derivati. A loro va tutta la nostra solidarietà e l’assicurazione che ci impegneremo per trovare una soluzione che sia celere, anche collaborando con altre forze politiche o associazioni della zona, qualora siano disponibili. Un impegno e una preoccupazione che pensiamo possa attivare un progetto messo in campo dalla Provincia in collaborazione con le Amministrazioni locali e le associazioni, per cercare di dare risposte concrete ai problemi reali di queste persone.

Visti gli articoli del disegno di legge 14 novembre 2016, n. 175 (Legge di stabilità provinciale 2017), ed in particolare le disposizioni del capo V in materia di salute, edilizia abitativa e solidarietà internazionale, nonché del disegno di legge 14 novembre 2016, n. 174 (Legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2017), ed in particolare le disposizioni del capo IV in materia di politiche sociali e di edilizia abitativa…

il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta a

promuovere e sostenere, nell’ambito degli stanziamenti già previsti in bilancio relativamente alla tutela della salute ed all’edilizia pubblica, un progetto finalizzato a trovare una soluzione in tempi certi ai problemi reali di queste persone confinate a Locca di Concei; anche in considerazione del fatto che lo stesso vicesindaco di Arco (Bresciani), poco tempo fa aveva asserito di voler sistemare questi ragazzi alle Palme.​

Cons. Claudio Cia – Agire per il Trentino

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