Programma elezioni 2018

AGIRE per il Trentino aderisce alla coalizione popolare autonomista per il cambimento che sostiene Maurizio Fugatti come Presidente della Provincia autonoma di Trento. Qui il programma di coalizione: programma COALIZIONE 2018 – Fugatti Presidente

Il 18 settembre in un profiquo incontro con i vertici dell’Associazione Artigiani, sono state presentate ai candidati della coalizione interessanti proposte sul mondo dell’artigianato qui raccolte: ARTIGIANATO – 20 punti per le elezioni provinciali 2018

Il programma specifico di AGIRE per il Trentino è pensato dai nostri aderenti con il contributo di esperti nei vari temi, e nasce dalle tante domande che ci sono state sottoposte dai cittadini nell’ultimo anno. E’ in continua evoluzione e costituirà la base per le politiche che vogliamo portare in Consiglio provinciale!

Qui i principali punti del programma di AGIRE per il Trentino:

 

IN MATERIA DI SALUTE:

Noi di AGIRE per il Trentino siamo favorevoli al mantenimento di tutti gli ospedali periferici che non devono essere visti come un problema o come una fonte di spesa, ma come una risorsa. Crediamo altresì che essi vadano valorizzati e che, per questo, sia necessario quantomeno dotarli di pronto soccorso efficienti in cui dovrà essere assicurata la presenza (h24) di un’anestesista e di medici di medicina d’urgenza, reparti di medicina e lungodegenza, chirurgia di base e poliambulatori.
La chiusura dei punti nascita periferici ha rappresentato una grande sconfitta per la politica della nostra Provincia. Per questo motivo noi di AGIRE per il Trentino siamo favorevoli alla riapertura dei punti nascita di Cavalese, Arco e Tione in quanto presidi di territori fortemente popolati (con forte vocazione turistica che comporta dei picchi di utilizzo) e collocati in zone svantaggiate dal punto di vista orografico e della viabilità. Crediamo inoltre che, all’interno di essi, vi sia la necessità di attivare dei reparti di screening e di ginecologia.
Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che gli avvenimenti degli scorsi anni, gli ingenti costi e l’eccessivo condizionamento che il suo utilizzo trova a causa delle condizioni atmosferiche, abbiano sancito definitivamente che l’utilizzo dell’elisoccorso possa essere motivato solo in caso di vera emergenza. Per questo motivo riteniamo che sia necessario un recupero e uno sviluppo del sistema di risposta all’emergenza su gomma che deve comprendere anche una valorizzazione dell’importantissimo apporto dei numerosi volontari che operano in tale ambito.
Negli ultimi anni la tempistica di attesa per le prestazioni sanitarie in provincia di Trento si è notevolmente allungata (al contrario di quella della vicina provincia di Bolzano e delle regioni limitrofe). Ciò nonostante, la fallimentare politica del centrosinistra non è stata in grado di realizzare l’obiettivo di ridurre questi tempi, la cui eccessiva lunghezza è alla base della diminuzione del grado di prevenzione medica tra i cittadini trentini. Noi di AGIRE per il Trentino crediamo sia necessario intervenire mediante l’attivazione di poliambulatori i quali dovranno essere aperti e operativi sette giorni su sette a pieno regime sia per permettere alle persone di accedere alle prestazioni sanitarie senza assentarsi dal lavoro sia per accorciare i tempi e le liste di attesa. Oltre a questo, sarà fondamentale prevedere la possibilità per i numerosi specialisti presenti sul territorio trentino di essere messi in rete per poter essere convenzionati con l’A.P.S.S. in modo da garantire prestazioni allo stesso costo dei ticket della prestazione pubblica e consentire al cittadino di affidarsi ad uno specialista valorizzando, finalmente, il rapporto fiduciario tra paziente e professionista. Per quanto riguarda i territori svantaggiati dal punto di vista orografico, l’obiettivo è quello di portare lo screening di prevenzione con una struttura mobile attrezzata. Infine, laddove la tempistica di attesa superi determinati limiti, la persona dovrà poter godere della prestazione sanitaria in totale gratuità.
Noi di AGIRE per il Trentino siamo favorevoli al ripristino e alla valorizzazione delle guardie mediche vittime dei “tagli” e delle scellerate politiche del centro-sinistra pseudo-autonomista. Per questo motivo riteniamo che i medici di guardia debbano essere coadiuvati da una squadra di infermieri del territorio in grado di supportare la loro attività di assistenza (soprattutto nei riguardi della cronicità) e cura. Oltre a ciò, pensiamo che, in futuro, il medico di guardia debba essere messo in condizione di dare un’effettiva continuità assistenziale e quindi lavorare di concerto con i medici di base presenti sul territorio.
Noi di AGIRE per il Trentino riteniamo che la costruzione di un nuovo ospedale non rappresenti una priorità. Crediamo invece che, più che investire sulle strutture, sia necessario investire sul personale in quanto la qualità di un ospedale è determinata dall’organico e dal modo in cui esso è organizzato. Se, invece, si ritiene che un nuovo ospedale debba essere costruito (naturalmente sarebbe bene pensare prima a cosa fare con il Santa Chiara in modo da evitare che esso si trasformi nell’ennesimo ecomostro) è evidente che la collocazione del N.O.T. (così come risulta dal progetto attuale) risulta infelice in quanto esso rimarrebbe comunque all’interno della città di Trento e comporterebbe una totale rivisitazione della viabilità cittadina. Noi crediamo che, nel caso si dovesse optare per la costruzione di un nuovo ospedale, esso sia da collocare tra le città di Trento e Rovereto e che debba essere dotato di tutte quelle specialità in grado di renderlo un effettivo punto di riferimento per la Provincia. Per questo motivo si renderà necessaria la creazione di grandi poliambulatori a Trento e Rovereto che permettano di evitare l’eccessiva affluenza verso il nuovo ospedale per la diagnostica. Oltre a questo, sarà necessario sviluppare una viabilità che si dirami lungo l’asta dell’Adige (da Mezzocorona a Borghetto) la quale dovrà consentire l’agevolato raggiungimento dell’ospedale. Sarà inoltre fondamentale che l’ospedale centrale (sia esso un nuovo ospedale o il S. Chiara) venga inserito in una rete di collaborazione con gli ospedali periferici.
Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che sia necessaria una maggiore valorizzazione della figura del medico di medicina generale. Per questo motivo riteniamo che sia fondamentale un aumento delle competenze e del materiale in dotazione di questi medici così da permettere loro di fornire piccole prestazioni ambulatoriali che altrimenti obbligano i pazienti a spostarsi, intasando il pronto soccorso (con un considerevole aumento dei costi). Soprattutto nelle aree svantaggiate dal punto di vista orografico sarà necessario prevedere un’indennità per la presenza del medico sul territorio che sia in grado di compensare il fatto di avere meno pazienti (o di avere pazienti distribuiti su un’area più vasta) e di avere più ambulatori dislocati sul territorio (per il cui uso sarà necessario garantire la gratuità). Oltre a questo crediamo che sia necessario costituire una equipe di supporto (la quale dovrebbe essere la stessa prevista per la guardia medica) in grado di coadiuvare/assistere l’azione del medico di base.
Attualmente i Medici di medicina generale (M.M.G.) e i pediatri di libera scelta (P.L.S.) vengono retribuiti in base al numero dei pazienti, e prima di ottenere un'equa retribuzione devono acquisire un elevato numero di pazienti. Per evitare che questi medici siano di fatto soggetti al “ricatto” dei pazienti che minacciano cambiamenti di medico ogni qualvolta non sia appagate le loro richieste (farmaci rimborsabili con nota, esami diagnostici inutili o meglio sovradimensionati alle reali necessità, ripetizione frequente di analisi cliniche senza reale necessità, ridotta produttività lavorativa a fronte di inesistente e/o sovrastimato periodo di inabilità lavorativa...) noi di AGIRE per i Trentino auspichiamo l’assunzione dei M.M.G. e P.L.S. operanti in Trentino. Infatti, lo stato giuridico di lavoratore dipendente permetterebbe loro di lavorare in totale serenità seguendo sempre e solo criteri di appropriatezza in scienza e coscienza, con una ricaduta economica positiva nella gestione della sanità pubblica.
Gli interlocutori delle politiche sanitarie di AGIRE per il Trentino non potranno che essere i medici, gli infermieri, gli O.S.S., i farmacisti e ogni altra figura sanitaria e assistenziale. L’ascolto delle osservazioni e delle proposte che vengono da chi ogni giorno vive il mondo della sanità consentirà di non portare avanti una politica sanitaria votata prioritariamente al risparmio, ma una politica che ascolti i bisogni e le esigenze dei lavoratori e dei cittadini.
Premesso che il privato non deve sostituire il servizio sanitario pubblico, ma semmai essere integrativo, noi di AGIRE per il Trentino crediamo che essi debbano essere valorizzati e debbano poter operare in regime di convenzione, così da lasciare il cittadino libero di scegliere se rivolgersi alla struttura pubblica o privata. Oltre a ciò crediamo che il rimborso a queste strutture debba essere effettuato in base al numero di prestazioni eseguite e non debba essere vincolato ad un budget predefinito che, nei fatti, ne limita l’attività. Bene inteso che l’A.P.S.S. dovrà comunque vigilare sul rispetto degli standard di qualità e l’appropriatezza delle prestazioni.
Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che sia necessario favorire maggiormente l’integrazione delle farmacie territoriali con i medici di medicina generale, al fine di monitorare i pazienti critici e privi di rete familiare di supporto.

 

IN MATERIA DI FAMIGLIA:

Per noi di AGIRE per il Trentino la famiglia è una realtà che origina dall’unione tra un uomo e una donna aperti alla vita. Essa è lo spazio affettivo dove si nasce, si cresce, si sperimenta la cura reciproca in salute e in malattia, il cerchio esistenziale in cui si raccolgono sogni, speranze, delusioni e paure. La famiglia nell’ambiente eterogeneo e divisivo di oggi deve anche trovare luoghi di aggregazione, confronto e conciliazione per superare momenti difficili e solo in apparenza insuperabili. Noi di AGIRE per il Trentino siamo quindi convinti che le politiche di supporto debbano tendere alla condivisione, al risolvere “insieme” per mantenere unita, compatta e sana la famiglia come cellula primordiale della società.
Per noi di AGIRE per il Trentino la famiglia è l’elemento fondante della società, basata sul primato assoluto della persona umana. La centralità di questo nucleo impone che le politiche provinciali siano rivolte alla formazione, al sostegno ed al mantenimento di questa cellula elementare del corpo sociale. La natalità, come fattore di sviluppo economico e di benessere di una società, deve sicuramente essere supportata economicamente, ma anche con politiche che diano certezza alle nuove famiglie. Per questo motivo, noi di AGIRE per il Trentino, ci impegneremo secondo le seguenti direttive: - nell’ottica di favorire la natalità nelle giovani coppie e in quelle meno abbienti crediamo sia necessario fornire un aiuto nell’acquisto del latte in polvere e di quei tipi di latte richiesti per i bambini con determinate problematiche o intolleranze (latte di soia, latte d’asina…). Oltre a questo pensiamo sia necessario fornire un aiuto per l’acquisto dei pannolini (promuovendo l’utilizzo di quelli lavabili o di materiali eco-sostenibili) e garantire la gratuità del loro smaltimento; - nell’ottica di favorire la natalità nelle coppie di lavoratori crediamo sia necessario un potenziamento dell’offerta degli asili nido (soprattutto una maggior flessibilità negli orari) che, in futuro, dovranno poter permettere ai genitori che scelgono di continuare a lavorare di poter svolgere la loro attività senza dover correre per andare a prendere i loro figli o doversi preoccupare di trovare qualcuno che se ne occupi nelle ore non coperte dal servizio fornito dall’asilo. Nel contempo però crediamo sia necessario fornire un aiuto a quei genitori che scelgono di lasciare temporaneamente la propria professione per dedicarsi al “lavoro” più importante che ci sia: quello del genitore; - nell’ottica di favorire la natalità anche fra le coppie di trentini crediamo sia importante giungere finalmente ad una modifica dei parametri valutati in sede di compilazione dell’ICEF. Questa variazione dovrà tenere conto delle chiare differenze che esistono tra famiglie trentine e famiglie straniere. È infatti subdolo e discriminatorio ritenere che famiglie con tradizioni, culture, storie e patrimoni diversi possano essere valutate secondo criteri che finiscono inevitabilmente per avvantaggiare una categoria a discapito dell’altra nell’ottenimento di servizi e prestazioni. È bene comprendere che questo intervento non vuole rappresentare una discriminazione ai danni di un gruppo di persone, si tratta solamente di disallineare i blocchi di partenza per permettere a corridori con diverse caratteristiche di raggiungere il proprio obbiettivo senza far sì che chi corre nella corsia più interna sia avvantaggiato rispetto a chi si trova nella corsia più esterna.
I nostri anziani rappresentano il nucleo fondamentale attorno al quale ruota la famiglia trentina. Dispensatori di buoni consigli, portatori di sapienza, esperti di costumi e tradizioni, essi sono sempre pronti a dare una mano nel momento del bisogno. Nonostante questo, la politica provinciale si è spesso dimenticata di loro, palesandosi solo nel momento antecedente le nuove elezioni per illuderli con mirabolanti proposte, mai attuate. Tutto ciò ha portato ad una marginalizzazione dei nostri anziani che vivono, sempre più, in situazioni difficili o di solitudine. Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che la figura degli anziani (siano essi nonni o semplici parenti) sia alla base del buon funzionamento della società trentina e crediamo che essi debbano essere premiati per il costante e fondamentale lavoro svolto. Proprio per questo motivo riteniamo che sia necessario aiutare quelle famiglie che decidono di occuparsi direttamente di loro nei casi di parziale auto-sufficienza ma anche quelle che, proprio per le particolari condizioni di salute dei loro cari, sono costrette ad affidarli alle cure di strutture specializzate. Oltre a questo crediamo sia necessario favorire le occasioni di incontro tra il mondo degli anziani e quello delle nuove generazioni in un’ottica di reciproco arricchimento (es: progetti di coabitazione/cohousing, fornire crediti formativi agli studenti che svolgono attività di volontariato con gli anziani ecc.). Infine ci impegniamo a sostenere e promuovere su tutto il territorio provinciale l’Università della Terza età e del Tempo disponibile (UTETD).

 

IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE:

Noi di AGIRE per il Trentino siamo consapevoli che il comparto scuola non è un settore della pubblica amministrazione e che quindi non può (e non deve) essere gestito da dirigenti generali in quanto sono richieste delle specifiche competenze che si acquisiscono in particolare con l’esperienza diretta. Per questo motivo riteniamo che sia fondamentale che la gestione della scuola ritorni sotto il controllo di professionisti che hanno costruito la loro carriera e formazione nell’ambito della scuola. Il nostro impegno sarà nel solco di ritornare alle sovrintendenze guidate da dirigenti che arrivano alla guida stessa tramite concorso pubblico e non tramite nomina politica.
Il personale rappresenta il cuore pulsante dell’attività scolastica e, come tale, merita di essere trattato. AGIRE per il Trentino ritiene che sia necessario operare secondo tre direttive: 1- riequilibrio di ruoli e competenze tra dirigenti e docenti: al giorno d’oggi questo equilibrio è venuto a mancare e la bilancia dei poteri e delle competenze pende fortemente dal lato dei dirigenti scolastici. Noi crediamo che queste figure debbano mantenere un ruolo prevalentemente pedagogico e di coordinamento nell’organizzazione scolastica; 2- stabilizzare il personale che da anni lavora nel sistema scolastico. AGIRE per il Trentino ritiene che sia necessario ridare dignità al lavoro come esperienza umana di crescita sociale, qualificazione professionale e patrimoniale da custodire e valorizzare nell’interesse della collettività; 3- investire sulla formazione e qualificazione del personale già in sevizio (e quello in ingresso) introducendo strumenti di misurazione del merito con riconoscimento di livelli di qualificazione professionale diversificati in tutto il personale, ma in particolare nella classe docente attraverso agenzie esterne. La struttura IPRASE, che tanto costa alle casse pubbliche, deve essere riqualificata come strumento di formazione libera del docente e non deve dipendere dall’organo politico giunta provinciale, ma deve essere gestita da una commissione di docenti e dirigenti eletti nel sistema scolastico.
Sebbene quella scolastica rappresenti una delle fondamentali competenze garantite dalla nostra Autonomia, negli ultimi anni le politiche del centro-sinistra pseudo-autonomista si sono fortemente piegate ai dettami del Governo centrale. AGIRE per il Trentino ritiene che sia necessaria una riqualificazione dell’autonomia dal sistema nazionale in un’ottica integrativa e non di surroga formale e di facciata alle politiche del MIUR. Riteniamo inoltre necessario e fondamentale un effettivo e coerente rinforzamento dell’autonomia scolastica per consentire alle realtà periferiche di adattare al meglio l’offerta formativa ed i servizi connessi alla scuola alle esigenze del territorio valorizzandone le naturali inclinazioni culturali.
Assistiamo, ormai da anni, ad un declino educativo delle nuove generazioni nei comportamenti verso i ruoli degli adulti educatori e degli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per la formazione. AGIRE per il Trentino ritiene che sia necessario un recupero concreto della relazione inscindibile tra scuola e famiglia in un’ottica di consapevole responsabilità e di un comune obiettivo: la crescita educativa di figli/studenti. Siamo favorevoli ad un’educazione fondata sulla libertà di scelta e sulla consapevolezza che la famiglia ha il compito di formare le nuove generazioni. In questa prospettiva gli insegnanti non dovranno sostituirsi alle famiglie nel plasmare i giovani secondo cliché preconfezionati ma saranno chiamati a rendere il comportamento degli studenti oggetto di valutazione e, qualora lo ritenessero necessario, di intervento.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad interventi di continuo smantellamento dell’istruzione pubblica, interventi di propaganda politica e demagogici che hanno prodotto poco o nulla a fronte di importanti investimenti di risorse umane ed economiche. AGIRE per il Trentino ritiene sia necessario investire prioritariamente nella scuola pubblica con degli interventi mirati e condivisi dagli operatori e dalle famiglie. Per quanto riguarda invece la scuola privata riteniamo che i finanziamenti debbano passare da un preventivo e rigoroso controllo sulle regole di accesso al servizio per gli studenti, da un impegno vincolante sulle tipologie contrattuali da applicare e sulle regole in fase di assunzione del personale.
AGIRE per il Trentino ritiene che il rinforzo delle competenze linguistiche sia un obbiettivo importante e che esso vada ben concepito e strutturato, prevedendo le risorse adeguate. È però evidente che esso non può (e non deve) essere causa di una diminuzione degli obiettivi formativi sulle competenze di base (italiano, storia, geografia, matematica ecc.) che purtroppo diventano sempre più carenti fra le nuove generazioni.
In un momento storico come quello che stiamo vivendo la formazione professionale può rappresentare senz’altro una delle migliori risposte alla disoccupazione giovanile. Purtroppo la gestione attuale di queste scuole si è dimostrata insufficiente a rispondere alle esigenze di formazione dei ragazzi, anche in ragione della continua evoluzione tecnologica e culturale. Per questo motivo, noi di AGIRE per il Trentino, crediamo sia necessario riportare la guida delle scuole professionali sotto la diretta gestione della P.A.T.
Negli ultimi anni, soprattutto a causa di un repentino cambio di stile di vita all’interno della società occidentale (favorito in gran parte dall’aumento dell’utilizzo di tecnologia avanzata, dai frenetici orari di lavoro e dall’emergere del fenomeno dei fast food e dei social network) abbiamo assistito allo stravolgimento delle nostre abitudini. Questo ha portato ad una società stressata (in cui è in forte aumento il livello di depressione, anche fra i più giovani) nella quale si consuma molto cibo spazzatura (con un aumento di obesità e malattie ad essa correlate) e in cui trovare tempo e soldi per riuscire a svolgere uno sport è davvero un impresa. Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che sia necessario promuovere lo sport non solo come attività fisica per “tenersi in forma” ma anche come attività di aggregazione sociale e di distensione dallo stress quotidiano. Per questo motivo siamo dell’idea che esso debba essere presente nelle vite dei nostri cittadini, i quali devono però poter disporre di tempo, soldi e strutture adeguate che permettano loro di svolgere lo sport che preferiscono. In quest’ottica sosterremo le iniziative volte a favorire lo svolgimento di attività sportive in Provincia di Trento (a partire dall’età scolastica fino ad arrivare ai nostri anziani) ed in generale volte a promuovere uno stile di vita sano. In particolare crediamo sia importante sostenere maggiormente le associazioni sportive (ma anche artistiche, musicali, culinarie, ecc...) che coinvolgano genitori e figli, con finanziamenti che vadano a coprire la quota di iscrizione per diffondere la cultura dello “stare insieme” nel tempo libero. È importante ricordare che i soldi investiti in questa maniera ci permetteranno di avere una popolazione più felice, sana e in grado di vivere più a lungo permettendo al nostro Trentino di prosperare e di continuare ad essere ai vertici dello sport mondiale.
Attualmente lo sviluppo di progetti legati alla prevenzione è lasciato ad ogni istituzione scolastica che, in regime di autonomia, affronta un numero limitato di tematiche e investe quanto e come può. Questo (ahinoi!) ha portato ad una serie di interventi a macchia di leopardo lasciati alla buona volontà di insegnanti e istituti scolastici che si sono rivelati, vista la particolarità di certe tematiche (ludopatia, dipendenza da sostanze stupefacenti, alcolismo, prevenzione sanitaria, ecc...) e il mancato coinvolgimento di figure professionali specializzate, scarsamente incisivi e che hanno condotto ad uno spreco di risorse. Noi di AGIRE per il Trentino crediamo sia necessario che tutto il sistema socio-educativo-sanitario venga coinvolto in modo più strutturato in progetti di prevenzione da attuare durante il percorso scolastico obbligatorio. Riteniamo sia quindi importante investire risorse adeguate per arrivare ad un alto grado di prevenzione mettendo in campo competenze professionali specifiche e definire un piano obbligatorio di intervento precoce sui fattori di rischio. Per questo motivo, noi di AGIRE per il Trentino, pensiamo sia necessario attivare una task force di specialisti dell’azienda sanitaria che lavori nelle scuole di tutta la provincia. Oltre a questo ci impegneremo a sostenere percorsi formativi per i genitori e a finanziare progettualità annuali provenienti dalle istituzioni scolastiche (che coinvolgano enti e associazioni territoriali) che abbiano lo scopo di promuovere e di sviluppare la cultura della prevenzione.

 

IN MATERIA DI AUTONOMIA:

Il progressivo spopolamento delle valli trentine, causato da quello che appare come un vero e proprio sabotaggio dei servizi periferici (basti pensare alla chiusura degli ospedali periferici, al taglio delle guardie mediche…), è uno dei grandi fallimenti delle politiche del centrosinistra pseudo-autonomista. Quello che i nostri governanti (i quali ormai frequentano le valli e le periferie solo nel periodo elettorale) non hanno capito è che se vogliamo mantenere vivo tutto il territorio della provincia, allora dobbiamo evitare l’esodo dalla montagna facendo valere quel fantastico strumento che è la nostra Autonomia, la quale ci permette di fare leggi che tengano conto della nostra realtà. Per noi di AGIRE per il Trentino, l’Autonomia è rassomigliabile in tutto e per tutto ad un cuore. Esso non deve essere funzionale solamente a mantenere al minimo le funzioni vitali di un organismo ma deve pompare il sangue in tutto il corpo, evitando che la sua mancata circolazione lo faccia andare in cancrena. La nostra speranza è che la politica possa rivalutare le proprie priorità, garantendo attenzione anche a chi tiene vivi i nostri paesi e presidia le zone più difficili, per tornare a fare una politica per il territorio, una politica veramente autonomista, questo è il nostro impegno.
Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che i cittadini debbano essere parte integrante della vita politica della nostra Provincia e debbano quindi disporre degli strumenti necessari per far prendere vita a quello che, senza di essi, si riduce ad essere un freddo essere inanimato. Abbiamo visto spesso rappresentanti politici quasi spaventati quando vengono fatte proposte per ampliare gli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini: chi detiene il potere sembra quasi si senta minacciato nella sua legittimità. In realtà la “democrazia diretta” è complementare alla democrazia rappresentativa, con i cittadini che hanno l’ultima parola solo in momenti ben codificati, spesso dirimendo questioni che invece resterebbero in stallo. Siamo convinti che un miglioramento degli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini, su modello dei migliori esempi a livello internazionale (la vicina Svizzera insegna...) sia quantomai positivo, anche per conferire nuova rappresentatività ad istituzioni da troppo tempo chiuse su se stesse. Oltre a ciò è necessario ricordare che, dove gli strumenti di partecipazione popolare sono utilizzati regolarmente e con profitto, le consultazioni popolari sono sempre valide con qualsiasi numero di votanti: non esiste il “quorum”. Invece in Provincia di Trento i pochi strumenti di partecipazione popolare prevedono un quorum minimo per rendere valide le consultazioni. Considerata l’affluenza al voto ormai al 50%, è evidente che il meccanismo che somma gli astenuti ai contrari avvantaggia una sola parte, rendendo la competizione scorretta: questo si traduce inoltre in inviti all’astensione per boicottare i referendum, facendo scadere il dibattito elettorale a discapito dell’approfondimento dei temi. Questo meccanismo crea ulteriore delusione e distacco dei cittadini dalla politica attiva. AGIRE per il Trentino ritiene corretto invece che “chi partecipa decide”: semplice. Chi non partecipa, sa che a decidere sarà quella parte di cittadinanza che si assume la responsabilità di informarsi e andare a votare. Sosterremo quindi ogni iniziativa che preveda l’eliminazione del quorum dagli strumenti di partecipazione popolare.
Noi di AGIRE per il Trentino conosciamo la storia del Trentino-Alto Adige, le sue tradizioni, i costumi della sua gente e le numerose specialità che stanno alla base della nostra Autonomia. Nonostante ciò siamo anche consapevoli che, negli ultimi anni, soprattutto a causa della mancanza di interesse da parte delle nuove generazioni e della strumentalizzazione a fini politici che alcuni partiti ne hanno fatto, queste componenti fondamentali per la vita di un territorio e per il riconoscimento di un popolo come tale sono venute a mancare. Per questo motivo crediamo che, al fine di ovviare ad una crisi di identità che è sempre più presente all’interno della società trentina (ma anche del mondo c.d. occidentale), sia necessario valorizzare queste componenti attraverso l’implementazione e il miglioramento dell’offerta museale (con strutture che valorizzino le peculiarità dei diversi territori) e di un approfondimento della storia e della geografia trentina all’interno del percorso scolastico. Noi di AGIRE per il Trentino siamo consapevoli che: “Un popolo senza storia è come un albero senza radici” e proprio per l’importanza che la storia del Trentino - Alto Adige riveste per la nostra specialità crediamo che a quest’albero vadano concesse tutte le cure necessarie così che esso possa prosperare e vivere a lungo, come la nostra Autonomia.
Per noi trentini la solidarietà, l’accorrere nel più breve tempo possibile verso una situazione di bisogno causata da eventi naturali o generata dall’uomo con la voglia di dare una mano, rappresenta uno dei valori fondamentali che sono scritti all’interno del nostro DNA. È per questo che, anche nei casi delle maxi-emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni (basti pensare ai terremoti a L’Aquila o nel centro Italia), i volontari della Protezione Civile trentina sono entrati in azione illustrando il nostro Trentino per la loro efficienza e competenza e facendoci comprendere quanto, in certe situazioni, il lavoro dei professionisti (che devono comunque assumere grande importanza come prima forza di azione) non sarebbe sufficiente se non vi fossero dei volontari che scelgono di lavorare fianco a fianco con loro. Nonostante i grandi risultati degli ultimi anni, soprattutto a causa del tentativo di assimilare il volontariato ai professionisti, si è assistito alla nascita di alcuni contrasti all’interno delle varie Associazioni di volontariato. Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che per risolvere questi attriti sia necessario riallacciare il rapporto tra territorio e volontariato e che, in questo senso, un aiuto debba giungere proprio dalla politica. Quello che la P.A.T. nei prossimi anni sarà chiamata a fornire non è solamente e necessariamente un aiuto economico ma si tratta piuttosto di un affiancamento (scevro da interessi o ingerenze) che permetta la crescita, sempre in piena autonomia , di queste associazioni. Per questo motivo riteniamo che sia necessaria una vera e propria sburocratizzazione che permetta ai volontari di agire con maggiore libertà (senza l’oppressione di lacci e lacciuoli che ne limitano le attività). Oltre a questo sarà necessario favorire l’interazione tra scuola e Protezione Civile così che, in futuro, i nostri ragazzi possano entrare a far parte del nostro sistema di Protezione Civile anche come volontari realizzando quel ricambio generazionale che permetterà al Trentino di aiutare chi ne avrà bisogno con coscienza ed entusiasmo, così come ha sempre fatto.
Negli ultimi anni il centro-sinistra ha svuotato gli enti locali delle prerogative necessarie allo sviluppo del concetto stesso di Autonomia. Noi di AGIRE per il Trentino siamo favorevoli all’eliminazione delle Comunità di Valle (provvedimento che porterebbe a notevoli risparmi visto l’ammontare delle indennità erogate) e al ripristino della Conferenza dei sindaci. Questo ente sarà chiamato ad occuparsi delle realtà sovracomunali: opere pubbliche che riguardano più Comuni (strade ecc.), la raccolta di acque bianche, nere e dei rifiuti, la costruzione di depuratori ecc. . Oltre a questo crediamo sia necessario trasferire le competenze delle Comunità ai Comuni e promuovere la fusione dei Comuni più piccoli (con un numero di abitanti inferiore a mille), evitando la forzatura delle gestioni associate e i tagli nei bilanci. Queste fusioni dovranno essere incentivate presso la cittadinanza con proposte reali, garanzia di continuità politica e del mondo associazionistico e, inoltre, con la redazione di uno Statuto Comunale condiviso dai vari enti.

 

IN MATERIA DI TURISMO:

Pur considerando che il turismo necessita di risorse e di investimenti, siamo contrari all’attuale configurazione dell’imposta di soggiorno che ha creato molteplici problemi in molte valli del Trentino e che ha assunto l’aspetto di un tributo di natura patrimoniale per chi mette in locazione appartamenti a fini turistici. Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che sia necessario differenziare l’importo di tale imposta non solo in ragione della struttura recettiva, ma anche tenendo in considerazione il Comune amministrativo in cui essa risulta ubicata. Oltre a ciò riteniamo sia giusto escludere dal pagamento dell’imposta gli alloggi che vengono locati per uso turistico per meno di tre mesi all’anno ed escludere dal computo le locazioni per finalità non turistiche, quali ad esempio locazioni per parenti che assistono malati/degenti/partorienti.
Il turismo, per la nostra Provincia, è uno dei settori trainanti e maggiormente generativi di indotto economico. Proprio per questo motivo, noi di AGIRE per il Trentino crediamo che, in futuro, si debba sviluppare un’offerta turistica in grado di promuovere l’arrivo di visitatori durante tutto il corso dell’anno e che sia in grado di valorizzare il territorio attraverso il consumo e l’acquisto di prodotti trentini. In quest’ottica sarà importante non solo garantire la presenza all’interno di ristoranti, agriturismi e malghe di prodotti a km 0 ma anche favorire la conoscenza e l’acquisto delle eccellenze del nostro territorio attraverso la loro promozione in Italia e all’estero e la creazione di rotte commerciali che possano essere sfruttate anche da coloro che, come i nostri artigiani, offrono un servizio specializzato e prevalentemente di prossimità. Oltre a questo crediamo sia importante diffondere un turismo, rivolto soprattutto ai trentini, legato alla riscoperta della storia, della cultura, dei mestieri e delle tradizioni delle nostre genti.
Negli ultimi anni le APT (Aziende di Promozione Turistica) si sono rivelate essere uno dei centri di potere in cui, grazie a pressioni ed influenza politica, vengono distribuiti incarichi a persone in qualche modo imparentate o con legami di amicizia a personaggi pubblici. Questo fenomeno, più volte sollevato anche dal nostro coordinatore politico in Consiglio Provinciale, è stato ridefinito “parentopoli in salsa trentina”. Non ci stuferemo mai di rimarcare che, sebbene esse siano delle cooperative, la loro attività è resa possibile solo grazie a consistenti finanziamenti pubblici. Oltre a questo, all’interno del mondo turistico, si è diffusa una grande insoddisfazione dovuta alla difficoltà da parte delle APT di organizzare nuovi eventi, rinnovare (rendendoli maggiormente attrattivi) quelli già esistenti e promuovere il territorio con le sue eccellenze. Anche questa difficoltà è da ricondurre in parte alla natura di queste organizzazioni. Noi di AGIRE per il Trentino crediamo sia necessario arrivare ad una riforma del sistema delle APT che ne muti la natura (rendendole enti pubblici), riducendone il numero (qualora lo si ritenesse necessario ai fini di contenere la spesa pubblica), tenendole lontane da ingerenze e pressioni di natura politica, in cui sia maggiore la partecipazione di operatori turistici, Pro Loco e Consorzi di promozione dei prodotti e che porti ad un’effettiva valorizzazione del Trentino e delle sue eccellenze.
Da anni associazioni come "Transdolomites" portano avanti con lungimiranza l’obiettivo di una ferrovia che colleghi Trento alla Valle di Fassa, passando per la Valle di Cembra e la Valle di Fiemme, ma con una visione che supera il singolo tracciato, con l’obiettivo appunto di collegare le Alpi, da Venezia alla Svizzera. Mentre Veneto e Provincia di Bolzano procedono spediti con i loro progetti di collegamento dolomitici... Trento sembra guardare dalla finestra, ferma ancora a pensare alle ceneri del progetto Metroland. Noi crediamo e sosteniamo tutti i progetti che nascono dal basso, come la ferrovia dell'Avisio promossa da "Transdolomites", o il progetto "Ring" per collegare la città di Trento con le sue colline. Meno ci affascinano i progetti colossali calati dall'alto, come il "Nordus" tanto voluto dalla Provincia e fondato su dati pompati per giustificarne la necessità....

 

IN MATERIA DI AGRICOLTURA:

È risaputo che niente crea lavoro come la macchina burocratica (per compilare le carte servono uffici e per riempire gli uffici servono persone) ma è altrettanto facile comprendere che, a causa della complessità di questo sistema, tantissimi agricoltori stanno abbandonando la terra che hanno coltivato con passione per anni. L’impegno di AGIRE è nel solco di diminuire la quantità di burocrazia richiesta e, dove ciò non fosse possibile, di ridurre i costi sostenuti dagli agricoltori per ottemperare a questi obblighi.
Il fatto che l’imprenditoria giovanile sia in aumento è sicuramente un dato positivo ciò nonostante è evidente che non possiamo addormentarci sugli allori. Per come è disegnato l’attuale sistema di aiuti ai giovani imprenditori , esso rischia di creare delle facili illusioni e alla lunga, delle situazioni che non sono sostenibili. È infatti impensabile che basti aiutare un giovane nel solo momento in cui esso avvia la propria attività. In futuro, e in questo un grande aiuto dovrà venire anche dall’Unione Europea, sarà necessario sostenere e investire maggiormente nei nostri giovani perché essi possano “rimanere” nell’ambito agricolo. Oltre a questo sarà importante controllare dove questi aiuti verranno direzionati per evitare abusi e ingiustizie.
Negli ultimi anni il problema relativo alla carenza di acqua è stato sentito non solo dagli agricoltori trentini ma anche da chi lavora nell’ambito del turismo e dagli stessi cittadini che si sono spesso ritrovati senza l’acqua per le necessità di tutti i giorni. Nonostante questo, la politica trentina (che il più delle volte è stata colta impreparata) ha sempre fornito delle soluzioni temporanee. Noi invece crediamo siano necessarie soluzioni permanenti in grado di ridurre (e si spera, eliminare) gli sprechi d’acqua (ad esempio attraverso l’incremento dell’utilizzo della microirrigazione in un’ottica di irrigazione di soccorso) e di garantirne la presenza e la fruibilità su tutto il territorio (ad esempio attraverso la costruzione di bacini atti al contenimento). È importante ricordare che l’acqua è una risorsa ed è giusto che tutti ne possano usufruire senza risultare eccessivamente condizionati dalla scarsa lungimiranza dei nostri politici.
L’agricoltura a km 0 sarà sicuramente presente nel futuro del mondo agricolo Trentino tuttavia, per quanto riguarda AGIRE per il Trentino, non sarà l’unica protagonista su un palco che può dare buona visibilità a tutti. È impensabile infatti che tutti gli agricoltori trentini possano vendere solo sul loro territorio (entro i confini che permettono di definire un’agricoltura a km 0): alla lunga il mercato si bloccherebbe (con pesanti ricadute su chi lo anima) per l’eccessiva presenza di offerta in un territorio limitato e la produzione agricola non riuscirebbe a sostenere la domanda (sia in termini quantitativi che in termini di tipo di prodotto domandato dal consumatore). Il futuro dell’agricoltura trentina, secondo AGIRE, è rappresentato da un sistema misto in cui anche l’agricoltura a km 0 deve essere valorizzata e promossa.
La Cooperazione ha segnato la storia del Trentino dando la possibilità a migliaia di agricoltori trentini di vedere il proprio prodotto valorizzato e commercializzato in tutto il mondo. Ciò nonostante, soprattutto a causa del cieco servilismo alla politica e della costante crescita dei produttori indipendenti, essa sta vivendo un profondo momento di crisi. AGIRE per il Trentino crede che la Cooperazione possa rappresentare anche il futuro della nostra terra ma che sia obbligatorio (e non quindi solo necessario) un restyling che scardini i legami tra politica e Cooperazione e che porti ad una vera unione dei produttori (e non ad una divisione che si è dimostrata più funzionale al controllo dei soci) nell’ottica di superare quella che è una fredda produzione industriale e di arrivare ad un’esperienza che possa essere il più possibile famigliare in cui il singolo produttore possa riconoscersi come protagonista e sentirsi valorizzato.
Molti sanno che per produrre frutta e verdura, così come richiesta dal mercato -sia per quanto riguarda la quantità che per quanto riguarda la qualità-, l’utilizzo di pesticidi è necessario. Pochi sanno invece che la gamma di pesticidi utilizzabile in Trentino-Alto Adige è fra le più limitate in Italia. AGIRE ritiene che in futuro ci sarà bisogno di un approccio misto (in cui convivono agricoltura integrata e biologica) che prenda il meglio delle varie tecniche sviluppate sino ad ora, per raccogliere le sfide che il futuro ci prospetta.
Trentino e Alto-Adige pur facendo parte della stessa regione geografica sono molto diversi. Per quanto riguarda la produzione agricola fare una comparazione tra i due, mirata a stabilire quale sia la migliore, sarebbe semplicemente inutile perché esse si basano su presupposti diversi che pur funzionano. Per fare un esempio, la produzione altoatesina ruota attorno al produttore (ciò implica una produzione di qualità, con rese più basse ma con un prezzo di vendita più alto) mentre la produzione trentina ruota attorno al consumatore (ciò implica la necessità di un compromesso tra quantità e qualità, con il mercato che detta le varietà richieste e i prezzi di vendita che sono necessariamente più bassi). Per quanto riguarda i trentini sembra che, soprattutto negli ultimi anni, l’erba del vicini altoatesini sia molto più verde. Questo porta inevitabilmente a porsi una domanda: è possibile importare il modello altoatesino in Trentino? Non è impossibile, ma è molto difficile. Non basterebbe il lavoro della politica perché troppo diversi sono il modo di pensare e di produrre delle due compagini. Quello che i politici trentini possono fare, ed è quello che AGIRE per il Trentino intende fare, è cercare di collaborare con gli amici altoatesini (imparando da essi a prendersi delle responsabilità per gli atti emanati) per realizzare una disciplina (che non deve essere comune) che permetta alla nostra provincia di avanzare a testa alta assieme all’Alto Adige.
La costruzione di un’agricoltura sostenibile (nelle sue tre componenti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica) è stata per anni il cavallo di battaglia del centrosinistra trentino (e non solo). Il risultato a cui siamo arrivati è, ahinoi, un sistema carico di burocrazia (sono sempre di più infatti le carte richieste agli agricoltori per poter certificare il proprio prodotto come sostenibile) che, in fin dei conti, finisce per stressare chi opera in questo settore e (alla lunga) porta all’abbandono della professione. Infatti, se la creazione di marchi e certificazioni garantisce un prodotto più appetibile per il consumatore, essa snatura il lavoro dell’agricoltore (il quale ormai passa più tempo in ufficio che sul campo) e non lo fa sentire valorizzato. L’impegno di AGIRE per il Trentino sarà nel solco di valorizzare il prodotto agricolo e il suo produttore cercando di limitare al massimo la burocrazia richiesta e premiando gli agricoltori virtuosi nell’ottica di quella che potremmo definire “Sostenibilità agricola di montagna” che vede l’entrata, oltre alle tre componenti iniziali (ambientale, sociale e economica), di una quarta componente: il produttore.
Pur guardando con interesse agli accordi internazionali commerciali e di scambio, AGIRE è contrario al CETA considerando la segretezza delle trattative, i rischi per i nostri diritti, le nostre politiche sociali e l’agricoltura trentina. Il CETA sarà obbligatorio per tutte le autorità territoriali con poteri regolamentari, quindi anche per le Regioni a statuto speciale: alla faccia dell'Autonomia!
Il glifosate (o glifosato) è un diserbante non selettivo, vale a dire una molecola che elimina indistintamente tutte le erbe infestanti e, ad oggi, è l’erbicida più utilizzato al mondo. La sua nomea è dovuta principalmente alla sua presunta pericolosità per l’uomo sebbene l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la FAO (Food and Agricolture Organization) l’ECHA (agenzia per le sostante chimiche dell’Unione Europea) e l’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) abbiano concluso che il glifosate non possa essere considerato cancerogeno né genotossico. Al contrario l’IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha classificato il glifosate come probabilmente cancerogeno per l’uomo (categoria 2A). Quello che in pochi sanno è che affianco al glifosate, in questa categoria, si trovano le carni rosse e le bevande assunte ad una temperatura molto elevata. Per questo motivi, qualora venisse presentata una richiesta di stop all’utilizzo di questo diserbante in provincia di Trento, il voto favorevole di AGIRE per il Trentino verrà presentato solo nel momento in cui dovessero essere predisposte delle adeguate garanzie per gli agricoltori trentini (un aiuto per l’acquisto delle nuove attrezzature necessarie allo svolgimento delle operazioni di eliminazione delle infestanti e un aiuto per la sistemazione degli impianti e di eventuali muri).

 

 

IN MATERIA DI ECONOMIA E LAVORO:

A seguito della crisi iniziata nel 2008 e della susseguente stagnazione economica si è creato un clima di forte sfiducia che ha portato ad una diminuzione dei consumi da parte dei cittadini e ad un conseguente momento di difficoltà per gli imprenditori trentini. L’insostenibilità di queste situazioni e il mancato intervento della politica con delle soluzioni efficaci hanno portato, in alcuni casi, a tragici eventi. Tutto inizia con un momento di difficoltà dell’impresa. La banca, o in molti casi anche la cassa rurale, venuta a conoscenza della situazione, decide letteralmente di chiudere i rubinetti, lasciando l’imprenditore nell’incapacità di saldare i propri debiti e di disporre della liquidità necessaria alla vita di tutti i giorni. Questo semplice evento è sufficiente per scatenare una reazione a catena in grado di mettere spalle al muro, in pochissimo tempo, anche l’imprenditore più capace. Infatti, in seguito al blocco dei conti correnti e della mancanza di liquidità, dopo alcuni mesi di servizi offerti “gratuitamente” l’imprenditore viene abbandonato dal proprio commercialista, trovandosi nella situazione di chi deve gestire la propria contabilità da solo. Oltre a ciò esso viene abbandonato prima dagli amici e, in breve tempo, anche dai famigliari, venendo trascinato in un turbine di depressione e solitudine che porta, in molti casi, a tragiche soluzioni. Noi di AGIRE per il Trentino, però, non ci stiamo e crediamo che i nostri imprenditori vadano tutelati, anche nei momenti di difficoltà. Per questo motivo riteniamo sia necessario, soprattutto in un momento di forte stagnazione economica come quello che stiamo vivendo, istituire un’equipe di esperti (avvocati, psicologi, commercialisti, ecc...) convenzionati con la PAT, in grado di fornire un servizio all’imprenditore, cosicché esso possa riprendersi dal momento di difficoltà e ritornare a svolgere la propria attività in completa autonomia.
Negli ultimi anni il tema della sicurezza sul lavoro ha assunto un ruolo di primo piano anche grazie alla grande quantità di atti emanati in materia di prevenzione degli incidenti e delle cosiddette “morti bianche”. La necessità di prevenzione ha portato, in breve tempo, all’aumento della quantità di burocrazia richiesta ai lavoratori e ai datori di lavoro. Ne sono un esempio i numerosi attestati, patentini e certificazioni richiesti ai lavoratori per poter svolgere la loro professione, la richiesta di revisione periodica degli strumenti utilizzati e dei dispositivi di protezione individuale, i numerosi controlli da parte di diversi enti certificatori, ecc... Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che la prevenzione svolga un ruolo fondamentale in quella che è la riduzione degli incidenti e delle morti sul lavoro ma siamo anche consapevoli che essa richiede tempo e comporta un notevole aumento dei costi. Il nostro impegno sarà nel solco di abbattere i costi che gli operatori del mondo del lavoro devono sostenere e di ridurre le tempistiche necessarie all’ottemperamento degli obblighi previsti dalle normative pur mantenendo un alto grado di prevenzione e garantendo ai cittadini trentini la possibilità di lavorare in totale sicurezza.

 

IN MATERIA DI AMBIENTE:

La durata non infinita dei combustibili fossili e l’inquinamento ambientale in continuo aumento ci portano a dover trovare delle soluzioni ai problemi che il futuro ci porrà: vogliamo che un domani tutti i nostri cittadini circolino su mezzi elettrici? Allora qualcuno si dovrà occupare di produrla questa energia elettrica! Noi di AGIRE per il Trentino siamo favorevoli alla produzione di energia elettrica attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili. Siamo però convinti che, in futuro, la costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile (centrali idroelettriche, biodigestori ecc.) dovrà essere autorizzata prevedendo un adeguato percorso preliminare di informazione e condivisione con le popolazioni interessate. Riteniamo inoltre che in casi particolari, su esplicita richiesta delle amministrazioni interessate, dovrà essere possibile poter attivare la valutazione di impatto ambientale anche se non richiesta dalla normativa. Oltre a questo, gli impianti non dovranno avere una mera finalità speculativa. Crediamo quindi che, laddove fosse possibile, anche i Comuni interessati dovrebbero partecipare agli utili prodotti mediante l’incasso di un canone annuale o mediante una partecipazione societaria.
Noi di AGIRE per il Trentino siamo consapevoli che la gestione delle eccedenze di reflui zootecnici sul nostro territorio sta diventando un problema serio, dovuto nella maggior parte dei casi alla mancanza di una strategia a livello ambientale dettata dalla P.A.T. . Crediamo che una possibile soluzione possa essere rappresentata dall’adesione a progetti di compostaggio (sulla base di ciò che sta avvenendo in tutto il Paese). Questo provvedimento, che dovrà necessariamente essere preceduto da una campagna di informazione che coinvolga sia gli allevatori sia la cittadinanza, permetterebbe di gestire la quantità di letame e di liquame in eccesso (eliminando gli odori e salvaguardando i nostri terreni dall’eccessiva quantità di azoto contenuta nei reflui) e di non procurare altra burocrazia ed eccessivi costi agli allevatori.
Negli ultimi decenni anche la nostra provincia ha conosciuto fenomeni di speculazione edilizia che hanno finito per rovinare l’ambiente e l’armonia architettonica. Noi di AGIRE per il Trentino ci impegneremo affinché il nostro territorio non debba più subire la costruzione di opere pubbliche sproporzionate e costose senza alcun valido ritorno economico, piani regolatori sbagliati, piani urbanistici irrazionali, una cementificazione selvaggia sia nei nostri paesi montani sia nel fondovalle oltre ad un deturpamento dell’habitat montano. In questo senso molto importante sarà la riqualificazione architettonica e funzionale degli spazi urbani e delle aree industriali in disuso.
Noi di AGIRE per il Trentino crediamo siano necessari una serie di interventi per lo sviluppo e la conservazione delle nostre foreste e i nostri pascoli: 1. attivare una gestione del nostro patrimonio silvo-pastorale che preveda un monitoraggio reale dello sfruttamento forestale. Questo provvedimento permetterà di intervenire nelle zone maggiormente sfruttate ripristinandole con nuove piantagioni e inoltre garantirà anche alle generazioni future (che dovranno essere educate alla tutela e al rispetto dei boschi trentini) una sicura fonte di approvvigionamento di legname; 2. rimediare allo svilimento del ruolo e del lavoro dei custodi forestali che, a causa del disinteresse della maggioranza di centro-sinistra, sono stati “scaricati” come personale nei Comuni dimenticando il loro prezioso ed insostituibile contributo nel controllo, nella tutela e nella salvaguardia del nostro patrimonio silvo-pastorale. Per questo motivo, noi di AGIRE per il Trentino riteniamo che essi debbano essere inquadrati in un ramo della Polizia Forestale Provinciale sia a livello retributivo che di qualifica; 3. favorire gli allevatori che scelgono di utilizzare i pascoli di montagna e che, così facendo, contribuiscono alla loro conservazione e alla ristrutturazione delle malghe.
Tutto è iniziato verso la fine degli anni ’90 con l’immissione di “alcuni” esemplari di orsi (Progetto Life Ursus) che avrebbero dovuto rappresentare un volano per l’economia turistica salvo poi, visti i numerosi incidenti causati da questi plantigradi e la pessima pubblicità fomentata da una cattiva gestione politica, rivelarsi un volano per mantenere il turismo lontano dal Trentino. A questo si è aggiunto (grazie al Progetto Life WolfAlps del 2013) l’arrivo “spontaneo” del lupo nella nostra Provincia a cui sono seguiti numerosi incidenti che hanno coinvolto cittadini (da ricordare l’avvistamento a circa 200 m da una scuola a Canazei), allevatori (visti i numerosi casi di animali sbranati) e, ancora una volta, gli operatori del mondo del turismo. Purtroppo la condizione attuale è tale da impedire ai cittadini di uscire per fare una passeggiata nei nostri bellissimi boschi a causa della paura di trovare sulla strada un predatore. È evidente che la politica debba dare delle risposte in questi momenti e noi di AGIRE per il Trentino crediamo che sia giunta l’ora di ripensare a questi progetti, scegliendo come hanno fatto i nostri vicini altoatesini (ma anche veneti) di distaccarsi da essi e di fornire delle soluzioni che siano in grado di permettere ai cittadini trentini di vivere nella piena sicurezza (ad esempio attraverso la cattura e l’allontanamento degli animali che si sono dimostrati più pericolosi e recidivi negli attacchi verso persone o allevamenti, garantendo un equo rimborso per i danni che le persone, i loro beni e gli animali subiscono a causa degli attacchi di questi animali e stabilendo delle collaborazioni con i soggetti interessati per favorire la prevenzione e la protezione da questo tipo di attacchi). Oltre a questo crediamo sia giusto creare delle aree protette, in cui inserire un numero consono di questi animali, così da poter monitorare la loro attività e permettere, attraverso la predisposizione di alcuni centri visita, che essi diventino veramente un volano per l’economia turistica trentina.
Noi di AGIRE per il Trentino crediamo che sia necessaria la messa in sicurezza delle zone in cui vi è un maggiore passaggio e, laddove fosse possibile, la costruzione di ponti per l’attraversamento (c.d. ponti green) che permettano di evitare che questi animali (cervi, cinghiali e caprioli) transitino improvvisamente sulla strada. Oltre a ciò sarà necessario che, in caso di incidente causato da un animale selvatico (e di constatazione del danno da parte delle autorità) il danno venga rimborsato dalla P.A.T.

 

IN MATERIA DI SICUREZZA:

Negli ultimi anni, soprattutto a causa delle politiche portate avanti dal centro-sinistra, il senso di insicurezza ci condiziona e ora al timore di perdere lavoro e casa, di non ottenere la pensione e di cadere malati senza potersi curare si aggiunge quello di venire aggrediti per strada, sui mezzi pubblici e perfino in casa. Questa è una drammatica realtà che alimenta la paura. Non si tratta solo di percezione di insicurezza, come qualcuno va dicendo. Negarla o minimizzarla serve solo a esasperare gli animi e a creare situazioni di insofferenza che sfociano, a volte, in atti che non riflettono il vero animo dei trentini. Per questo motivo, noi di AGIRE per il Trentino crediamo sia necessario intervenire ponendo delle regole e dei limiti ai quali non si deve derogare. Oltre a questo sarà nostro compito adottare una politica che sia in grado di migliorare il grado di benessere presente all’interno della nostra società (attraverso un programma finalizzato a prevenire situazioni di povertà e degrado e che permetta di prevenire frizioni ed ingiustizie sociali) così da ridurre la necessità che porta le persone a delinquere pur di sopravvivere. Per evitare che questo accada sarà necessario iniziare una vera e realistica politica di integrazione, la quale si dovrà occupare di accompagnare i migranti accolti alla comprensione della vera realtà vissuta nel nostro territorio (che non è quella del “Paese del Bengodi” che i governi di centrosinistra hanno mostrato loro).

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