Pazienti con fragilità psichiatriche migrano per curarsi: a quando la convenzione per le cure in Trentino?

Vista la presenza nel territorio della Provincia di Trento di “Villa San Pietro” sita ad Arco, convenzionata con l’Alto Adige e con la Regione Veneto, ma non con la Provincia di Trento, non si comprende ancora, dopo la proposta di mozione n. 469 presentata il 23 settembre 2016, come i Trentini siano ancora esclusi da tale opportunità. Forse non sono meritevoli? Infatti molte sono le segnalazioni pervenutemi che lamentano di essersi dovuti recare fuori Provincia, prevalentemente nelle strutture “Villa Santa Giuliana” e “Villa Santa Chiara” di Verona, enti privati con cui la PAT ha stipulato convenzioni per pochi posti letto, per l’accesso a cure psichiatriche e riabilitative. Esse, però, sono temporanee, unicamente legate alla sola degenza che sembra sia per un massimo di 30 giorni per paziente a prescindere.

Non si comprende quale sia l’obiettivo della politica sanitaria trentina che obbliga i suoi pazienti della Provincia di Trento, soprattutto dell’alto Garda e Val di Ledro, a rivolgersi altrove per ricevere cure e supporto psichiatrico, quando sul nostro territorio esiste la realtà sopra menzionata, centro di eccellenza per la sua forma strutturale e per la metodologia di cura e riabilitazione adottata, già propensa a dialogare con le istituzioni e con le realtà locali. Sarebbe un prezioso e logico punto di riferimento per le tante famiglie che vivono il dramma del disagio psichiatrico e che spesso, a loro avviso, si sentono trattate in modo irrazionale ed incomprensibile da questa politica che non le ritiene meritevoli di speciali attenzioni che le potrebbero sollevare nella loro quotidianità.

Sarebbe anche un diritto del paziente poiché solo il suo territorio è il luogo del naturale reinserimento.

Premesso quanto sopra, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

  1. Quali sono le strutture e quanti sono i posti letto fuori Provincia, convenzionati con la PAT per il trattamento clinico e riabilitativo della fragilità psichiatrica
  2. Quanti sono i pazienti con fragilità psichiatrica che hanno dovuto curarsi in strutture ubicate fuori Provincia, distinti per annualità, numero giorni di degenza anno per anno, dal 2013 ad oggi?
  3. A quanto ammonta la tariffa giornaliere per la degenza in strutture ubicate fuori Provincia, distinte per annualità e nosocomio, dal 2013 ad oggi?
  4. Per quale motivo si continua ad inviare i pazienti con fragilità psichiatriche fuori Provincia essendo noi dotati di eccellenze sul territorio che allevierebbero sofferenze e disagi a degenti e loro familiari?
  5. Quanti sono i pazienti provenienti da fuori provincia che hanno usufruito di trattamento clinico e riabilitativo della fragilità psichiatrica in strutture pubbliche o convenzionate trentine, dal 2013 ad oggi?
  6. A quando, finalmente, una convenzione per permettere l’accesso di tali pazienti alla struttura “Villa San Pietro ad Arco?
  7. Quale indicazione in merito a questa problematica ha tratto la PAT dal Festival dell’economia “La salute disuguale “?

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Claudio Cia – Coordinatore politico di Agire per il Trentino

 

L’articolo sul quotidiano “l’Adige” dell’11 giugno 2017:

L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 21 giugno 2017:

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa cookie tecnici e di terze parti per la raccolta in forma aggregata di dati anonimi che permettono di migliorare la fruibilità dei contenuti. Cliccando su "accetta", acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni e su come eventualmente disabilitare i cookie consultare l'informativa: cookie e privacy policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi